Concorso Nazionale di Idee per il Recupero Abitativo dei Sottotetti.

relazione:
La mancanza di uno specifico caratterizzante il “sottotetto” come tipologia abitativa ha portato all’assunzione di un’ipotesi di partenza che lo immagina come spazio relativamente piccolo,
necessariamente flessibile e fondamentalmente privo, fatta eccezione per le pareti dei locali di servizio, di divisioni interne.
La suddivisione degli spazi viene così risolta mediante l’utilizzo di sistemi di mobili-mobili che
definiscono le diverse aree operative della casa senza con ciò rappresentare una censura alla continuità spaziale del locale.
La mobilità del sistema di arredo corrisponde alla necessità di poter adattare facilmente uno spazio esiguo alle trasformazioni della vita dell’utente ed anche alle modifiche che il vivere quotidiano impone: ingrandire uno spazio per ricevere ospiti; ritagliarsi un angolo per lo studio; ecc.
Inoltre la mancanza di muri divisori permette la massima circolazione d’aria possibile all’interno durante i mesi estivi, quando il sottotetto è maggiormente penalizzato dal ridotto volume d’aria disponibile.
Il “sistema” cui si fa riferimento è composto da una serie di mobili in pannelli di multistrato che rispondono, anche se ciascuno in modo diverso, a criteri di flessibilità: orizzontale per la possibilità di modifiche della pianta; verticale per assecondare la pendenza della falda.

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